Nell’articolo pubblicato qualche giorno fa ti ho spiegato in cosa consiste l’esame bioimpedenziometrico e quali dati fornisce; nella seconda parte mi sono invece soffermato a parlare in maniera maggiormente esaustiva dell’angolo di fase.
Ora che hai più chiaro cos’è l’angolo di fase puoi continuare a scoprire cos’altro può raccontarci di interessante la BIA.
I dati che vengono raccolti per mezzo di grandezze elettriche (R e Xc, ovvero Resistenza e Reattanza) vengono descritti per mezzo di un grafico, aiutandoti così ad evidenziare visivamente lo stato di idratazione dei tessuti e lo stato nutrizionale.
Nel grafico in questione, l’angolo di fase rappresenta il rapporto tra la resistenza e la reattanza e si misura in gradi, poichè è definito dall’angolo che si forma tra il vettore di impedenza e l’angolo delle ascisse.
Se il tuo corpo fosse come quello di una medusa e fosse composto esclusivamente da fluidi, il passaggio di corrente sarebbe velocissimo perché non incontrerebbe ostacoli (membrane cellulari) e quindi il risultato sarebbe un angolo di fase di 0 gradi.
Viceversa, se il tuo fisico fosse costituito solo da membrane cellulari, quindi senza fluidi, si otterrebbe un angolo di fase di 90 gradi.
Poche righe fa ho sottolineato che la tua attuale condizione fisica rilevata dal macchinario viene espressa graficamente, ovvero diventa un puntino in un grafico.
I punti di forza del metodo grafico della analisi impedenziometrica sono sostanzialmente due:
- La possibilità di poter avere un impatto visivo immediato, di scattare una foto della condizione fisica stazionaria del soggetto, di adesso, in questo momento;
- La possibilità di poter monitorare nel tempo gli eventuali cambiamenti che questo individuo subirà in fasi successive.
Avrai notato che in questi due grafici compaiono anche delle ellissi.
Per cosa sono utilizzate? Cosa rappresentano?
Il risultato dell’esame a cui l’individuo è stato sottoposto può essere confrontato con quelli di riferimento che sono stati presi da una popolazione simile a lui, ovvero paragona il tuo esame con quello di un insieme di individui dello stesso sesso, della stessa altezza, della stessa età.
Questo insieme di individui simili a te viene diviso in intervalli di riferimento espressi in percentili. Che sono di forma ellissoidale!
Ecco quindi spiegato cosa sono questi tre cerchi allungati che vedi nel grafico:
- La prima ellissi è quella nella quale rientra il 50% della popolazione in termini di idratazione e cellularità;
- La seconda ellissi comprende il 75% della popolazione;
- La terza ellissi, quella più lontana dal centro comprende il 95% della popolazione.
Queste tre ellissi sono divise in 4 aree da due assi perpendicolari.
A grandi linee, possiamo affermare che:
- nella zona A troviamo chi possiede una buona idratazione e tanta massa cellulare;
- nella zona B troviamo chi possiede una bassa idratazione e tanta massa cellulare;
- nella zona C troviamo chi possiede una bassa idratazione e poca massa cellulare;
- nella zona D troviamo chi possiede una buona idratazione e poca massa cellulare.
Quindi? Cosa vuol dire?
Facciamo un paio di esempi.
Nella zona A potremmo trovare persone obese, che presentano cioè un quantitativo alto di massa cellulare e di idratazione (ritenzione idrica).
La zona B è dove si concentrano gli sportivi, in particolare chi pratica discipline di endurance, quindi runner, biker, ecc. Infatti questi soggetti presentano una discreta massa cellulare (in questo caso massa muscolare) e un basso quantitativo di fluidi.
Nella zona C si raggruppano i soggetti molto magri.
Nella zona D si rivelano stati di malnutrizione.
Prendiamo ora il caso del mio amico Andreas, che ha da poco smesso di giocare a calcio:
- Nel 2016 era un giocatore professionista di calcio, quindi la sua giornata era totalmente proiettata sulla ricerca della migliore performance: ogni giorno uno o due allenamenti svolti al massimo delle possibilità, ottima struttura muscolare e
corretta idratazione. - Nel 2018 è sceso di un paio di categorie, era un semiprofessionista, le richieste fisiche erano minori, il corpo si è adattato, possedeva sempre una buona massa cellulare, ma inferiore a quella di due anni prima.
- Dal 2020 ha fatto un ulteriore passo indietro, ora gioca in una squadra amatoriale, svolge solamente 2 allenamenti a settimana oltre alla partita. Il suo fisico non è più quello di un super atleta, ma è più simile a quello della popolazione generale, cioè sovrapponibile e quello della media dei ragazzi della sua età e della sua altezza.
Il puntino nel grafico si è spostato seguendo il cambiamento del suo fisico.
Man mano che l’impegno energetico richiesto diminuiva è passato dalla zona in alto a sinistra alla zona centrale dell’ellisse, verso cioè livelli di massa e struttura inferiori.
Se invece osservassimo l’esame BIA di un rugbista, noteremmo che occupa una posizione più a sinistra del grafico rispetto ad un giocatore di calcio grazie al fatto che in media è dotato di una muscolatura più importante.
Anche chi pratica body building sarà nella zona estrema sinistra, ma un poco più in basso, ovvero dove si rileva una maggiore idratazione dei tessuti:
Come abbiamo già accennato dobbiamo prevedere di trovare gli atleti che praticano sport di resistenza, come i runner o i bikers, in una posizione molto alta nel grafico, poiché, rispetto alla popolazione di riferimento, presentano livelli di idratazione mediamente più bassi, ma, svolgendo attività sportive, una massa e struttura superiore.
Un altro esempio che possiamo sottolineare è quello di un soggetto sovrappeso che invece affronta un programma di ricomposizione corporea, il suo obiettivo è dunque quello di perdere qualche chiletto di grasso e di aumentare la massa muscolare.
Un modo sano e corretto per poter ottenere questo risultato è quello di cercare di associare un programma alimentare (stilato da un professionista) abbinandolo ad un ciclo di allenamenti che abbiano come obiettivo l’aumento di massa muscolare.
Nel nostro grafico possiamo vedere lo sviluppo ideale di questo ipotetico processo:
Da una posizione situata in basso a sinistra, segnale di iperidratazione e grandi quantità di massa cellulare, si dovrebbe puntare ad arrivare in una zona situata più in alto e più a destra, ovvero una situazione in cui si evidenzi una normoidratazione e una massa cellulare in linea con quella della media della popolazione.
Dopo averti spiegato cosa è la BIA, cosa indaga, come leggere i risultati, come osservare il grafico e le ellissi, ecco il punto fondamentale da tenere a mente.
Non è tanto importante dove si posiziona nel grafico il puntino che riassume l’esame BIA durante il primo test, ma è fondamentale seguire i suoi successivi spostamenti, monitorando i cambiamenti che subisce la composizione corporea.
Per questo motivo è importante organizzare e sottoporsi a dei ricontrolli puntuali a distanza di qualche settimana per poter valutare l’evolversi della situazione e apportare eventuali correzioni e modifiche al piano nutrizionale o di allenamento.
Prima di salutarti ti pongo un’ultima domanda.
Tu dove pensi di ricadere all’interno di questo grafico?
Dove si posizionerà il puntino che riassume l’analisi bioimpedenziometrica e che descrive il tuo attuale stato idrico e nutrizionale?
Puoi scoprirlo, richiedendo subito la consulenza gratuita nella quale ti aiuteremo a capire qual è la tua situazione e quale valutazione sia ottimale per te.
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FONTI
Materiale formativo per il Master universitario di 1^ livello in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata (A.A. 2016-2017) di UNITELMA
Koury, J.C., G Torres. “Phase angle and body impedance vectors in adolescent and adult male athletes”. International journal of sports physiology and performance (2014)